I VOSTRI FEEDBACK
La voce dei lettori: le esperienze, le emozioni, le sensazioni
Un Thriller Mozzafiato di Marco Bisonni
Un thriller mozzafiato che ti tiene incollato alle pagine dalla prima all'ultima! La trama è intricata e avvincente, con colpi di scena che non mi aspettavo affatto, soprattutto nel finale. I personaggi sono ben sviluppati e realistici, e le ambientazioni sono descritte in modo così vivido che sembra di essere lì con loro. Non vedo l'ora di leggere il prossimo!
Tensione e Colpi di Scena di Davide Romano
Un romanzo che riesce a catturare l'attenzione del lettore sin dall'inizio. L'autore ha fatto un lavoro eccezionale nel creare una trama complessa e ricca di suspense. Ogni capitolo è un crescendo di tensione, e i colpi di scena sono gestiti con maestria. È un libro che ti lascia con il fiato sospeso e la voglia di leggerne ancora. Assolutamente consigliato.
Dolcezza e Profondità Emotiva di Alessandra Moretti
Questo libro è un capolavoro del genere action-thriller che offre molto più di azione, suspense e adrenalina come promette l'autore. Un elemento che mi ha colpito profondamente, infatti, è la dolcezza e la profondità emotiva presente in diverse scene, come l'intenso incontro tra Damato e Caterina. L'autore descrive questo momento con una tale maestria che riesce a trasmettere ogni sfumatura emozionale, rendendo palpabile il dolore e la tensione tra i due.
Le descrizioni sono così intense e coinvolgenti che sembra di essere accanto a loro, vivendo ogni sentimento. Questo libro è una perfetta combinazione di azione e momenti di toccante intimità, che lo rende una lettura indimenticabile. Lo consiglio vivamente a chiunque cerchi una storia completa e appassionante."
Un Vortice di Sensazioni Forti di Laura Ferrara Giusti
Non riesco a smettere di pensare a questo libro. È uno di quelli che ti prende per mano e ti trascina in un vortice di emozioni e adrenalina. L'autore ha un talento straordinario per descrivere le scene d'azione, facendoti sentire parte della storia. La caratterizzazione dei personaggi è profonda e realistica, rendendo la lettura ancora più coinvolgente. Un must per gli amanti del genere.
Mix di Sorprese e Imprevisti di Fabio Greco
Finalmente un action-thriller italiano che non delude!
Questo romanzo è una corsa ad alta velocità piena di sorprese e imprevisti. La trama è ben strutturata e piena di intrighi, e ogni capitolo ti lascia con il desiderio di sapere cosa succederà dopo. Massimo Moscato ha saputo bilanciare perfettamente azione e tensione, creando un'esperienza di lettura avvincente. Non vedo l'ora di leggere altri suoi libri.
Un incalzare di Azione e Ribaltamenti di Giulia Ricci
Per i miei gusti, questo libro è un pietra miliare del genere. La scrittura è dinamica e piena di sorprese, con un ritmo che non lascia un attimo di respiro se non per addentrarsi nelle accurate e interessanti descrizioni architettoniche e tecnologiche. Mi è piaciuto come l'autore ha intrecciato le storie dei vari personaggi, come è passato con fluidità dall'800 ad oggi, mantenendo un equilibrio perfetto tra coinvolgimento e sviluppo della trama.
Lo consiglio a chiunque ami le storie intense e ben scritte.
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Codice Stradivari è il secondo di una serie di romanzi che Massimo Moscato ha creato dando vita a un personaggio a mio avviso intrigante, Jacques Damato, agente speciale dei servizi segreti italiani; un Don Giovanni dall’aspetto da duro anni ’80 (soprattutto per via dell'abbigliamento casual che non abbandona mai), cuore buono, amante degli animali ma in particolare del suo fido Totò, e un coraggio spietato per affrontare le situazioni più estreme.
Il registro linguistico si adatta fluidamente alle epoche in cui la storia è ambientata; scrittura più classica per le scene di metà Ottocento, ritmo incalzante e lessico tecnologico thrilleristico per la contemporaneità.
Sarete trasportati in avventure al limite, incontrando un’umanità dei personaggi più che varia: dai doppiogiochisti, ai killer amanti dell’arte, ai politici venduti, arrivisti, ai boss mitomani, alle femme fatale e alle donne che, più semplicemente, affiancano Damato per tirare a campare come fanno i semplici nuovi eroi del tempo che viviamo.
Non vorrete staccarvi dalle vicende e dalla trama che vi sarà chiara solo nel finale, come si conviene ai romanzi gialli d’autore - anche se questo non è un giallo ma, come direbbero i bravi critici oggi, un vero e proprio action-thriller.
Jacques Damato, insomma, ha tutte le caratteristiche per far innamorare le lettrici, appassionare i lettori e diventare un nuovo personaggio poliziesco di una lunga serie.
Adriano Angelini Sut - Candidato Premio Strega 2019 -
LE RECENSIONI
La voce critica dei professionisti del settore
Codice Stradivari - Le avventure di Jacques Damato di Massimo Moscato
- Giacovelli Editore, 2024 -
Nella seconda avventura, a due anni dal debutto, l’agente dei Servizi Segreti Jacques Damato si misura con un intrigo internazionale che fa capo ai segreti di fabbricazione dei celebri violini. Una vexata quaestio ancora tutta da decifrare.
È fresco di stampa il thriller storico di Massimo Moscato, secondo capitolo delle indagini investigative e spionistiche di Jacques Damato. Agente del Reparto Speciale dei Servizi Segreti, è un “professionista sintetico, poche parole, cipiglio penetrante, povero di sorrisi" con un passato da timido adolescente. Al suo fianco lo staffordshire di nome “Totò”, maschio alfa come il suo proprietario e altrettanto giocherellone. Analogamente alla prova d’esordio La svastica del Cielo (Youcanprint 2022), al centro della vicenda campeggia la caccia a un tesoro dalla portata storica e scientifica inestimabile. Questa volta è la formula segreta di fabbricazione dei violini - criptata da un codice olografo a firma Stradivari – che questi avrebbe portato con sé nella tomba. E nello specifico non si tratta affatto di un’espressione idiomatica. Qual è il segreto della qualità dei suoi strumenti quanto a robustezza e sonorità? Sulla vexata quaestio, in parte ancora da decifrare malgrado la tecnologia a nostra disposizione, l’autore stesso avanza un’ipotesi supportata dalla sua formazione scientifica.
Codice Stradivari è un action thriller dal respiro internazionale che si snoda tra passato e presente, cambi di location a Cremona, Roma, la Campania e tappe a Vienna, Oxford, Londra, Milano. Nel via vai di personaggi, quelli storici come Poldi Pezzoli, Giuseppe Bertini, Luigi Vanvitelli e il leggendario liutaio sono liberamente rivisitati per esigenze di copione. Jacques Damato lavora in coppia con l’agente Nadia Piras, afflitta da un problema personale che ne aumenta l’empatia.
Tra i villain a caccia del codice si distinguono un boss dal pensiero grandioso e gli agenti Aconitum e Photuris, destrezza atletica e criminale un po’ ninja, un po’ Bond.
"Entrò nel suo palco riservato, indossò una maschera in nylon velato (...) al di sotto indossava già una tuta nera aderente"...
Il loro nome è tutto un programma. Il primo indica una pianta altamente tossica. Il secondo un genere di lucciola femme fatale che i maschi se li mangia. Ora diamo uno sguardo alla trama e alle circostanze storiche che fanno da premessa.
A Cremona nei giardini pubblici di piazza Roma, spicca una lastra commemorativa a ricordo del luogo in cui nel 1737 fu sepolto il Maestro cremonese, perché dal 1869 la sua tomba non esiste più. Infatti venne profanata da tecnici e operai durante i lavori di demolizione dell’antica Basilica di san Domenico, dove era ubicata. Nessuno si preoccupò di preservare i resti dalla dispersione e dall’ingiuria del tempo. Dettato ufficialmente dall’esigenza di far posto a un’area verde corrispondente agli attuali giardini pubblici, lo smantellamento della chiesa fu una decisione controversa che si trascinò per anni in un carosello di sopralluoghi, ispezioni, perizie, controperizie, cordate di salvataggio fino alla demolizione. Triste esempio di quel rinnovamento urbanistico postunitario che, asfaltando l’arte in nome del progresso, cambiò il volto di molte città.
È questo il nucleo storico – forte, documentato, appassionante –, da cui il romanzo prende le mosse per poi diramarsi in piani investigativi e temporali diversi.
C’è gran fermento nella piazzetta di Cremona durante la demolizione della basilica, un drappello di notabili, specialisti, addirittura un fotografo e alcuni locali – più curiosi che sdegnati -, quando arriva in carrozza un uomo misterioso.
È Gian Giacomo Poldi Pezzoli, erede dell’omonimo museo privato di Milano, che nella finzione narrativa decide di ispezionare ciò che resta del sepolcro per salvaguardare un’eccellenza “Made in Italy” da burocrazia e sacrilegio. Cosa troverà tra i resti della bara del Maestro? E soprattutto cosa cerca? Uno stacco netto sul presente ci porta negli ambienti malavitosi dove due affiliati alla camorra vengono ingaggiati per mettere a segno un furto nella Reggia di Caserta, approfittando delle falle del sistema di sorveglianza. Ignorano il valore della refurtiva.
Poco dopo a Verona viene rapito un avvocato, deputato al Parlamento e pezzo grosso della Massoneria cittadina, che rappresenta l’anello di congiunzione tra eventi apparentemente distanti anni luce. Intanto a Roma Jacques Damato ha tra le mani un dossier confidenziale sulle attività della polizia cinese in Italia nei cosiddetti “Centri di assistenza” a occultare, forse, scopi meno altruisti. Ma cosa c’entrano la Cina, la criminalità organizzata, gli ambienti massonici nell’affaire Stradivari?
Quali interessi si celano dietro la decifrazione del misterioso enigma rimasto insoluto per secoli? Grazie a una trappola ingegnosa, l’agente Damato riuscirà a rimettere insieme un puzzle avvincente dove la fiction incontra storia e attualità.
Certo, la sensazione è che talvolta l’autore si sia fatto prendere la mano dal gusto per il dettaglio descrittivo, che tradisce la sua passione per l’architettura, la storia dell’arte, l’antiquariato, l’archeologia, la botanica. Però se cambiamo il punto di vista, queste soste emotive rappresentano un valore aggiunto e l’insieme funziona alla grande. Pertanto Codice Stradivari di Massimo Moscato metterà d’accordo storici e giallisti senza dimenticare gli amanti di una scrittura solida e molto ricercata.
SOLOLIBRI.NET
Recensione di Isabella Fantin
Libriamociblog.it
Riesce sempre ad esercitare un grande fascino su di me l’avventura costellata di enigmi e corse contro il tempo; quella che cela una remota serie di messaggi custoditi dalla Storia e che nasconde enigmi e parole da tutelare, rimasti occultati nei secoli.
Questi elementi, uniti al giusto livello adrenalinico di azione e all’esaustiva quantità di studio e curiosità, si fondono nel romanzo di Massimo Moscato che potremmo definire un thriller spionistico.
È un romanzo ricco di fascino e dinamismo, elementi che viaggiano al passo di continui colpi di scena, con una trama lineare che non perde mai il ritmo incalzante.
Le ricerche, le indagini e i continui imprevisti vengono attenuati da pagine di studio e documentazione che fanno emergere la volontà e la capacità dell’autore di costruire un intreccio narrativo realistico e basato su fatti tangibili e verosimili.
Massimo Moscato unisce alla ricerca e all’ambientazione storica una trama nettamente votata all’avventura e allo spionaggio con pagine essenziali, attendibili e precise documentazioni storiche, scientifiche e architettoniche, arricchite anche da immagini: il tutto reso ancora più piacevole da una scrittura veloce, incalzante e coinvolgente.
Con la giusta dose di fantasia le vicende di Jacques Damato si rivelano trascinanti e dinamiche, grazie soprattutto alla cura e alle attenzioni di un autore che è riuscito a portare a termine un compito non facile, per niente scontato e non all’altezza di tutti.
Cremona, 1869: le spoglie di Antonio Stradivari vengono analizzate da un uomo che è alla ricerca di una formula segreta tramandata ai posteri attraverso un enigma elaborato.
Roma, 2022: Jaques Damato si trova implicato in una nuova indagine resasi necessaria a seguito del rapimento di un personaggio in vista della Repubblica legato anch’esso all’enigma relativo alla formula segreta di Stradivari.
Quali legami uniscono passato e presente? Chi ha interesse a cercare di recuperare questa formula senza scrupolo alcuno?
La seconda indagine di Jaques Damato si rivela da subito una partita a scacchi adrenalinica, movimentata e ricca di colpi di scena, indizi da decriptare e loschi personaggi da fermare ad ogni costo.
Un fitto mistero che si intreccia con dei criminali casertani e una misteriosa setta che si riunisce a a Verona e che ha come fine ultimo quello di venire a capo proprio del mistero legato ad Antonio Stradivari.
Il nuovo romanzo di Massimo Moscato, secondo capitolo con protagonista Jaques Damato, agente dei Servizi Segreti che avevamo conosciuto nel primo romanzo della serie “La svastica nel cielo”, è un thriller votato all’azione con un forte legame con la Storia.
Proprio la ricostruzione storica è attenta e capillare e, alternandosi al 2022, permette di addentrarsi nel neonato Regno d’Italia del 1869 dove le radici di questa vicenda hanno visto la sua genesi, permettendo al lettore di avere un doppio legame con la vicenda stessa e con i personaggi che si alternano tra passato e presente.
Oltre alla Storia, grande merito va all’azione che popola queste pagine: un susseguirsi di eventi e corse contro il tempo che coinvolgono il lettore in una serie di situazioni in totale apnea e suspance.
Si percepisce il profondo studio che arricchisce la trama di elementi storici legati profondamente alla musica e al filo conduttore della miscela con cui Stradivari era solito trattare i suoi strumenti; sono piccoli dettagli questi che rappresentano un valore aggiunto per queste pagine già così minuziosamente create.
In ultimo ho apprezzato molto, oltre ai dettagli grafici e enigmatici di queste pagine, la parte relativa al protagonista della serie creata da Moscato, l’agente Damato che, in questo nuovo romanzo, deve affrontare anche i lasciti del passato che sembrano ostacolare la sua intima serenità, tratteggi che vanno a rendere complesso e molto realistico il protagonista della serie.
Codice Stradivari è un libro complesso ma davvero ben fatto in cui la scrittura, la trama e lo stile sottolineano la grande sicurezza raggiunta dall’autore con l’ideazione della storia e con i dettagli narrativi utilizzati.
Un ottimo lavoro, in cui non si può non notare la crescita dell’autore che ha saputo creare una serie che, giunta al secondo capitolo, è sempre più promettente.
Recensione di Chiara Boniardi
Alcune persone influenti vogliono mettere le mani sul prezioso Codice Stradivari e risolvere l’enigma che contiene. Come ha fatto ad arrivare ai giorni nostri?
L’autore ci porta indietro nel tempo, il 1869, quando è stata profanata la tomba del celebre liutaio. Le prime parti del romanzo sono storiche, un viaggio necessario per la spiegazione di alcuni avvenimenti. Si torna poi ai giorni nostri e conosciamo il protagonista, JD, che inizia ad indagare sul rapimento di un deputato veronese.
Di lui si sa poco, ma è un personaggio carismatico che piace fin da subito. Avrei preferito un approfondimento caratteriale - ma forse l’autore lo ha già effettuato nel suo precedente romanzo che non ho avuto modo di leggere - o forse ce lo farà conoscere meglio nei successivi libri che lo vedranno impegnato in nuove indagini.
La scrittura è molto accurata, si percepisce la passione che ha l’autore per la Storia e la Cultura in generale. Una sapienza insita in Massimo che trasferisce nel suo ruolo di scrittore.
Notevole il cambio di lessico usato tra le scene storiche e quelle contemporanee.
Ho apprezzato di più la parte moderna, le indagini, i collegamenti, l’azione, le trovate geniali del protagonista. Ovviamente più statiche le scene storiche propedeutiche.
Consiglio la lettura di questo thriller a chi ama le storie investigative con richiami storico/culturali e gli enigmi da svelare. Sicuramente un romanzo da non perdere.
Recensione di Esther Libri